giovedì 20 ottobre 2016

La scienza dello Zafferano

Per parlare della scienza legata al nostro colore, dobbiamo far fronte al passaggio forzato sull'omonima spezia.

Non solo da sempre apprezzato per le sue capacità di insaporire le pietanze, ma anche utilizzato per colorare capi d'abbigliamento, nel campo medico (cap. stimolanti, afrodisiache, antidepressive per citarne alcune) etc.

Sin dall'antichità lo zafferano era considerato una panacea, veniva impiegato nelle più svariate situazioni. Trattava disturbi come mestruazioni dolorose, lombalgie, spasmi bronchiali, asma, tosse, etc. Una particolarità da segnalare era la sua funzione "abortiva": veniva utilizzato in grandi quantità come abortivo (difatti se ne sconsiglia l'uso in gravidanza).

Nella medicina tradizionale molto droghe sono state utilizzate come rimedi contro disturbi legati all'attività del sistema nervoso centrale. La zafferano ha alcune proprietà antipasmodiche e sedative che lo rendono ideale come "medicina" contro questi disturbi.

Cito testualmente i risultati ottenuti sugli studi sperimentali relativi:
• proteggono le cellule neuronali con un meccanismo di tipo antiradicalico;
• agiscono sulla funzionalità dei neuro-trasmettitori con un meccanismo specifico.
Questa duplice attività giustifica i molteplici effetti positivi riscontrati nei modelli sperimentali a livello delle funzioni cerebrali, tra cui:
• mantenimento della plasticità neuronale
• capacità di sostenere memoria e apprendimento 
• protezione dalle convulsioni indotte con farmaci

Importante segnalare anche le altre proprietà, quali:
- Azione antiradicalica;
- Azione Citoprotettiva contro lo stress ossidativo;
- Effetti sul SNC;
- Effetti sul tono dell'umore negli stati depressivi;
- Contro disagi psichici;


Indirizzo ai link per eventuali approfondimenti in merito a questa straordinaria pianta:
- Zafferano;
- Zafferano (book)

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